Tutto sulla Hall of fame del Blackjack

Nasce dall’idea del Casinò Barona di San Diego, in California, con lo scopo di onorare i più grandi giocatori professionisti, ma anche i più grandi scrittori esperti in questo gioco, conferendogli la possibilità di entrare a far parte di un gruppo ristretto, le cui gesta ai tavoli da blackjack, sono riconosciute a livello mondiale. In questo modo il Barona Casinò ha voluto ammettere da un lato l’esistenza dei contatori di carte al tavolo, la loro esperienza e la loro capacità, e dall’altro l’impossibilità dei casinò di fermarli.

In realtà, se da un lato la Hall of Fame Blackjack vuole conferire un riconoscimento ai più grandi contatori di carte del blackjack, dall’altro è riuscita a mettere in atto il primo modo per fermarli, almeno presso il suo casinò: tutti i membri della Hall of Fame Blackjack, infatti, aderendo all’Olimpo del blackjack, hanno il divieto assoluto di giocare ai tavoli del Barona Casinò.

In buona sostanza, facendo leva sul compiacimento dei grandi giocatori di essere considerati i migliori da professionisti loro pari, è riuscita ad impedire di farsi svuotare la cassaforte ai tavoli da gioco.

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Come nasce il mito

Nel Dicembre del 2002, il Barona Casinò di San Diego decide di far scegliere i 21 giocatori di blackjack più noti della storia, dal popolo di giocatori professionisti di blackjack. All’interno della rosa dei 21 c’erano giocatori d’azzardo, contatori, scrittori ed esperti di blackjack, ovvero nomi che con le loro gesta ed i loro insegnamenti sono riusciti a far evolvere il gioco di altri. La selezione è stata poi aperta ad una votazione pubblica online che è durata circa un mese, ed il voto finale è stato poi aperto nel gennaio del 2003 ai soli giocatori professionisti.

La decisione del Barona Casinò di far selezionare e poi stabilire chi fossero i più grandi esperti del blackjack ai giocatori professionisti, trova la sua ragion d’essere nel fatto che solo i veri giocatori professionisti conoscono i successi di chi ha segnato la storia ai tavoli del blackjack: il pubblico non può sapere tutto, anche perché i casinò in cui queste gesta si sono compiute, sono ben attenti a non far trapelare le informazioni, per non vederle replicare. Inoltre, gli organizzatori della Hall of Fame Blackjack hanno ritenuto che solo i giocatori professionisti potessero valutare i nomi di coloro le cui azioni e teorie avevano avuto il maggior impatto sulle capacità di altri giocatori di vincere ai tavoli.

I magnifici 7

Alla fine delle selezioni, nel gennaio del 2003, la rosa dei 21 si era assottigliata, riducendosi ai cosiddetti “magnifici 7”, i grandi maestri del blackjack. Ad appartenere ai membri originari di questo gruppo, troviamo: Al Francesco, Peter Griffin, Tommy Hyland, Arnold Snyder, Edward O. Thorp, Ken Uston e Stanford Wong.

Indubbiamente, questi sono i nomi più noti e riconosciuti a livello mondiale come legati, in misura diversa ai tavoli del blackjack: Snyder, Thorp, Uston, Griffin e Wong sono infatti grandi esperti e ricercatori in materia di blackjack, mentre Hyland e Al Francesco sono stati i più grandi contatori di carte, temuti da tutti i casinò per i loro attacchi implacabili al tavolo da gioco.

Obbiettivo informare

Gli anni successivi alla prima selezione hanno visto l’inclusione all’interno della Hall of Fame Blackjack di altri membri, questa volta eletti non dai professionisti, ma dagli stessi partecipanti della Hall of Fame. La votazione avviene ogni anno, ed i membri possono presentare i loro candidati, la loro biografia e le motivazioni per cui dovrebbero essere inclusi nel club. Si passa poi alle votazioni che stabiliscono chi fra i candidati è ritenuto più idoneo a far parte del gruppo. Lo scopo dei membri è duplice: da un lato infatti i membri vogliono educare il pubblico sull’eccezionalità, l’intelligenza ed il coraggio dei grandi giocatori, dall’altro far conoscere storie che viceversa resterebbero nascoste al mondo.

All’interno della Hall of Fame del Barona Casinò, su modello del Wall of Fame per i giocatori del poker, è stato creato un muro sul quale sono affisse le foto e le targhe di ogni membro, e un breve riassunto sul loro contributo al blackjack. Inoltre, all’interno della Hall of Fame vi è un vero e proprio museo, che contiene carte truccate, computer da scarpa e tutti gli strumenti utilizzati dai contatori durante il gioco. Ovviamente il museo è completamente visitabile dagli ospiti del casinò.

I membri successivi

A partire dal 2004 i membri della Hall of Fame hanno reso partecipe del gruppo altri professionisti, primo fra tutti Keith Taft, inventore dei computer tascabili da scarpa, che per due decenni è riuscito a vincere ai tavoli da gioco grazie ai suoi dispositivi, seguito da Max Rubin, autore di “Comp City” che delinea le caratteristiche del gioco di squadra ai tavoli di blackjack.

Questi due grandi del blackjack sono stati seguiti nel 2005 da Lawrence Revere e Julian Brawn, ai quali nel 2006 si è aggiunto James Grosjean e nel 2007 Jhonny Chang. Il 2008 è stato l’anno in cui la Hall of Fame Blackjack si è arricchita dei giocatori professionisti Roger Baldwin, Herbert Maisel, Will Cantey e James McDermott, noti come i “Quattro cavalieri di Aberdeen”.

Le inclusioni degli ultimi anni hanno visto invece l’elezione di Richard Munchkin nel 2009, Darryl Purpose nel 2010, Zeljko Ranogajec nel 2011 e Ian Anderson nel 2012, i primi tre grandissimi professionisti e contatori di carte, l’ultimo autore di “Gambling Wizard”.

I vantaggi dei membri

Il Barona Casinò di San Diego, oltre al prestigio ed alla celebrità ha riservato altri privilegi ai membri della sua Hall of Fame: tutti loro hanno infatti, una camera riservata a vita, con cibo e bevande pagate; in cambio i giocatori non possono avvicinarsi ai tavoli. Un piccolo prezzo da pagare per la celebrità, ma in fondo fare una vita circondata da lussi senza dover pagare nulla, è già una vittoria no?

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